Agricivismo – orti e giardini in città

‘O Italia, sei in chi ha di te pura passione;

in queste scure genti irreligiose

dove è nata la tua Religione;

in queste provincie, in queste corrose

città in cui con schiavo cuore il popolo

crede di saperti, e di te non sa

che ciò che di te splende nel suo fuoco

(splende solo nella sua beltà):

ti esprime, egli, inespresso, nel suo poco

esistere – un’unica generazione –

ma intera: nei suoi giorni è la storia

che nasce, tutta pura, la nazione

che è nell’atto e non nella memoria.

Oh, un’ora in te, nel rumore d’acque

Sorgenti in cui la tua natura

si muta in storia nel gridìo di Spacca-

Napoli, nei fiumi della pianura

lombarda dura d’echeggiante pace,

nella settecentesca Roma, ferma

nel marrone degl’intonachi di Via

Condotti e le pietre di bruna perla

di Piazza di Spagna in rapita allegria;

giù pei quartieri, con le calde pareti

picaresche, e le sensuali chiese,

calanti a Campo dei Fiori, al Ghetto,

a Trastevere e a Porta Portese,

al Gianicolo ossesso nella quiete.

E, dietro gli infetti rioni rotti

Sulle scarpate del Tevere, sulle

macerie e le immondizie e i barocchi

e imperiali archi, Tormarancio, Trullo,

Quadraro, Quarticciolo… Dà

agli stracci che pendono a migliaia

di finestre il sole un biancore che sa

di festive caserme, ride e abbaia

in ragazzi e cani la felicità…’

P. P. Pasolini, ‘Il canto popolare’.

L’Italia è un paese meraviglioso, di mare, di terra e colline, storia e natura. Lo spopolamento della campagna e il processo di urbanizzazione hanno prodotto un cambiamento non solo negli stili di vita delle persone, ma anche nel paesaggio. Recentemente è sorto un movimento spontaneo, l’agricivismo, per la riqualificazione delle aree urbane. L’intenzione è di portare un po’ di campagna nella città. L’agricivismo, in base alla definizione dello storico dell’urbanistica statunitense Richard Ingersoll: “Sprawltown”, si avvale dell’utilizzo delle attività agricole in zone urbane per migliorare la vita civica e la qualità ambientale e paesaggistica della città. Al crescente sovrappopolamento delle metropoli si risponde con una tendenza contraria. Il concetto di campagna urbana e la realizzazione di orti e giardini nei terrazzi e negli spazi pubblici, oltre a migliorare l’ambiente, favorisce il tessuto sociale, ripristinando legami di solidarietà e cooperazione. Quindi, fa bene all’ambiente e alle persone. Il fatto curioso e interessante, ma anche divertente, è che, a seguito della crescente domanda di verde urbano, è nato il movimento internazionale dei giardinieri d’assalto (guerrilla gardening), i quali chiedono aree verdi al posto del cemento. Il fenomeno è stato studiato con attenzione dalle associazioni di categoria, le quali hanno messo sul mercato semi adatti alla coltivazione di ortaggi sul terrazzo di casa, cioè pomodori, peperoni, zucchine, melanzane e fagiolini capaci di crescere in un vaso. In Italia molti comuni hanno messo a disposizione degli appezzamenti di terra per questo tipo di colture. In Val d’Aosta, nel Friuli Venezia Giulia e nel Veneto come a New York, crescono gli appassionati dell’agricivismo. Per avere maggiori informazioni si può consultare il sito www.eugea.it. Il progetto Eugea, dell’entomologo dell’Università di Bologna, Gianumberto Accinelli, ha come obiettivo il cambiamento sociale dal basso. Attraverso la divulgazione delle proprietà delle piante, ne spiega i benefici correlati, nella prospettiva del sistema complesso in cui viviamo. Spiega inoltre, come fare giardini e orti negli spazi urbani.

Manuela

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Ho 48 anni, vivo a Roma, sono appassionata di scrittura
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