Quando il Tempo incontra il tempo casa tua è il luogo più bello del mondo. I riflessi mutano l’ambiente, rapiscono lo sguardo intento nel fare quotidiano. I muri accolgono il Tempo infinito nel tempo fuggevole. Campanelli risuonano nelle stanze del cuore, aperte e scaldate all’improvviso. La casa è riparo dalla monotonia e dal vuoto di senso, dall’assenza di sentimento, dalla pelle che non s’increspa per alcuna gioia né per il minimo dolore. ‘La bellezza esiste ancora’, dice una voce lì fuori. ‘Io sono ciò che ha mille e una parola per essere. Quando il sole sta per compiere il suo giro, il giorno è maturo e poi scompare, al culmine del canto, io proietto sul muro il disegno nascosto nel fondo dell’anima: il passato di promesse e speranze, il tuo viso sorridente che adesso vedi nei riflessi arancio e rosa. Non aver paura di perdermi, perché ritornerò spesso, come ho sempre fatto e tu lo sai. Ti rammento chi sei, non voglio perderti e tu non mi perderai. Senti il garrito delle rondini? Esso accompagna il mio passaggio nel cielo di tutti, ma arriva a ciascuno in modo diverso. Sereno è il tempo, tutto è a posto. Ora il tumulto del scorrere degli anni è in un cerchio di fuoco e la velocità dentro ti agita, mentre la lentezza di fuori arreca sollievo. Finito e infinito si dicono inseparabili, fatti per essere racconti di una o di cento vite’. Al richiamo rispondo, ma che posso fare se non sbrigarmi ad afferrare tutto in uno scatto: l’istante magico, evanescente, come i pensieri indistinti da dirsi poi.
Manuela.