Ora appare più chiara
la striscia di terra tra le acque
del mare celeste.
Dervisci con le braccia alzate
ammirano la luce ad occhi chiusi,
danzando e sorridendo al sole,
come animali o fiori.
La gente ricalca le orme altrui
all’imbrunire, mentre impavida
s’accosta al desiderio di farne nuove
per non essere dimenticata.
Tutt’intorno è silenzio.
Una strada porta alla villa,
Un’altra la cinge e sai che devi
percorrere quella.
Il cancello aperto, il viale
alberato. Ti chiedi perché
si percorra la strada più lunga.
Poi, d’improvviso, risorge
il desiderio
prima che il sogno finisca. E s’avverano
mattini carichi di allegra curiosità
come chi scarta un regalo.
mgs