
Il signor Cirinnà è un gran bel pezzo di asteroide e vanta un albero genealogico di tutto rispetto. Si dice che il bisnonno, diversi anni fa, tuffandosi come un pazzo sul nostro gradevole pianeta, che allora non era tanto gradevole, abbia addirittura causato l’estinzione di grossi e cattivissimi animali. Si dice anche che, da quel tempo e proprio a causa della scomparsa degli animaloni, siano apparsi altri animali, molto più piccoli, ma non meno aggressivi. Nello spazio stellare infinito il discorso su qualcuno che causa qualcosa e che questo qualcosa possa danneggiare quel qualcuno è stato da sempre fonte di perplessità e non s’è mai ben approfondito il nocciolo della questione. Il padre del signor Cirinnà detto ‘o scarmjato (‘lo scarmigliato’ tradotto in dialetto dall’asteroidese) seguì le orme degli antenati circa 3 secoli fa. A questa impresa se ne aggiunsero delle altre, compiute dai numerosissimi zii e zie: una nel XIX secolo e altre portate a termine dai più giovani nel XX secolo. Di recente i fratelli di Cirinnà hanno imitato le gesta dei loro predecessori, ma, siccome erano in vacanza, hanno pensato solo a divertirsi, andando a casaccio nell’universo. Cioè, tutto va a casaccio lì, così credevano i giovani e inesperti asteroidi, non sapendo nulla dell’influenza di altri pianeti sulle loro vicende che ritenevano strettamente personali.
Mentre il signor Cirinnà viaggia a 250.000km/h non pensa ai palazzi, alle case con i mobili, ai cassetti e agli armadi pieni di vestiti, non pensa alle carte conservate nei ripiani e che fatica spolverarle: ricevute, mail, bollette pagate, comunicazioni varie conservate perché non si sa mai possono servire. Il signor Cirinnà tanto meno pensa ai pomeriggi all’apparenza mesti e anonimi, che però ti ricordi a distanza di anni. Forse perché l’animo tuo, esplorando gli abissi dell’essere, ha toccato una conchiglia, un lontano ricordo, qualcosa di vivo e vivente ancora laggiù, nel profondo. Il signor Cirinnà non pensa ai progetti degli abitanti della terra, ai piatti messi a scolare, alle portaerei, agli ospedali, alla muraglia cinese né alla basilica di San Pietro. L’asteroide non considera che molti quaggiù non considerano l’alternarsi del giorno e della notte, presi come sono dal loro daffare. Tutta roba di poco conto o addirittura niente per lui. No, non ci pensa. La superficialità non è un difetto e non lo si può biasimare per questo. Piuttosto, in un angolo della sua mente conserva le fattezze della madre, assai scontenta quel mattino della sua partenza. D’altronde lui è un asteroide e fa il suo mestiere. L’ha voluto l’orbita, così le ha detto en passant.
Tutto sommato l’ansia della signora Budassi, la madre, non è fuori luogo. Infatti, per sentito dire pare che gi abitanti della Terra da tempo stiano escogitando un sistema di difesa nel caso si presenti un attacco da parte di un asteroide. Attacco e difesa sono parole senza senso per i corpi celesti. Si tratta ancora di quel misunderstendig iniziale e cioè del qualcosa che danneggia qualcuno. La signora Budassi ha un presentimento nefasto e non si sbaglia. I terrestri, informati dell’arrivo del signor Cirinnà, hanno già puntato una bomba nella sua direzione atta a farlo a pezzi. Ma che cosa disdicevole! L’esplosione dell’asteroide desta sconcerto tra gli astanti. In particolare Marte, cui sono piovuti addosso pezzi di meteorite, non è riuscito a nascondere una punta di fastidio. Da poco spolverato dal vento stellare si sentiva lindo come un bambino. Ora, dopo la deflagrazione, è di nuovo inzaccherato.
La notizia ha fatto il giro delle galassie arrivando agli angoli dell’universo. Chi indice un flashmob per recuperare i pezzi del signor Cirinnà, iniziativa foraggiata soprattutto dai più giovani. Chi punta il dito contro la Terra, chi evita l’argomento, poiché, a detta dei più anziani, già s’era verificato un fatto simile. Insomma nell’universo c’è da sempre un gran vociare, utile ad accorciare le immense distanze e a fare memoria. Ma stavolta l’argomento è diverso. Solitamente i discorsi sono del tipo “hai saputo della supernova esplosa?”, “ma guarda che tempo che fa”, “questi venti cosmici carichi di radiazioni non ti fanno dormire”. Anche i buchi neri, normalmente assai reticenti, scalpitano muovendo il codino. La popolazione dello spazio senza fine è in agitazione. Qui le cose accadono e basta. Nessuno s’è posto la questione del qualcosa che fa del male a qualcuno o almeno non in questi termini. Per questo il signor Cirinnà non pensava alle case piene di cose dentro. Anche i vecchissimi affermano che nell’universo non s’è mai ingaggiato un dibattito con la dovuta precisione e serietà sul fatto. Dal big bang in poi le masse gassose, poi pianeti, le stelle, gli asteroidi, i buchi neri hanno chiacchierato di tutto tra loro. Soltanto la Terra, con il suo bel faccino blu, non ha mai partecipato. S’è sempre sentita speciale, dicono alcuni. Pensano di essere soli e sono tutti impauriti, sfottono gli altri.
Fluvià, cometa antenata del signor Cirinnà, viene dal lontano futuro ed è splendente stanotte. Solca i cieli della terra come un sorriso, una pacca sulla spalla per non farci sentire spersi. Così come quando le cose accadono e basta, senza rancore.