
Indosso abiti fuori moda,
ma vorrei la luna: una luna firmata,
una luna di marca, fatta solo per me.
Stasera splende,
nel cielo azzurro intenso.
Splende d’estraneità bonaria
e dice che non siamo soli
nell’universo.
La luna sembra tua,
se allunghi la mano.
Nelle sere dall’aria dolce,
serene come questa,
l’odore dei fiori nei giardini
capita come la felicità,
qualche volta. Il corpo sorride,
respira fresca acqua di mare.
Inclino la testa come un cane.
Guardo la luna.
E’ grande, luminosa, bella.
Un gabbiano vola verso di me,
poi segue la traiettoria
di un’acrobazia segreta
suggerita dalla notte.
All’alba, il vecchio guardiano
lascerà le chiavi a un ragazzino vivace.
Dalle fessure delle serrande
nei pomeriggi infuocati, alle auto a riposo,
brillerà finalmente sul mare, da dio.
La luna raccoglierà le sue chiavi,
trascinerà a sé le acque dei mari,
i nostri occhi sognanti
e la vedremo
come fosse la prima volta.
Chissà se apparirà ancora,
bella com’è.
Un tempo indagavo la realtà,
cercavo verità. Adesso l’essenza
pare schiudersi al sole come i fiori.
Distinguo il rombo di voglie
da un canto e il loro vanto
d’avere solidità di rocce.
Sorpassabili, deboli brame imprecise,
scompaiono poi
dinnanzi alla bellezza.
Il vecchio guardiano dorme,
mentre il giorno e la notte sconfinano.
D’estate, il tempo ondeggia
al suono di un’arpa.
Adesso so.
L’obbedienza mi ha derubato degli anni,
tutto si palesa, ogni desiderio
mi sembra la luna.
mgs